logo

stiamo cercando il tuo immobile ideale su oltre 43000 offerte

caricamento
+39 02 89954059
italcase.it

News

Bonus fiscali per la casa nel mirino dei tagli.

Italcase.it
30 ago 2011
Circolari
Nel vortice dei tagli imposti dalla manovra correttiva dei conti pubblici rientrano anche le agevolazioni per la casa. Agevolazioni per proprietari e locatori, per chi compra e chi vende: sono 20 le tax expenditures che potrebbero essere ritoccate. Dalla deduzione per la prima casa alla detrazione degli interessi sui mutui, dall'imposta sostitutiva sulle plusvalenze alla cedolare secca. Se entro il 30 settembre 2013 non si arrivasse al riordino della spesa sociale e alla riforma del fisco, queste voci (che fanno parte di un elenco di oltre 483 bonus fiscali segnalati dal ministero dell'Economia) verrebbero automaticamente ridotte del 5% nel 2013 e del 20% a partire dal 2014.

L'effetto dei tagli
In caso il governo riuscisse entro quella data a preparare un piano per il recupero di almeno 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014, dunque, niente sforbiciata. Ma resta comunque opportuno vedere cosa potrebbe cambiare se, come previsto dall'articolo 40 del decreto legge 98/2011, i tagli lineari ai regimi di esclusione, esenzione e favore fiscale diventassero effettivi.
L'effetto più pesante sarebbe sulla deduzione Irpef sulla prima casa. Ridurla significherebbe aumentare la tassazione sull'abitazione principale per oltre 24 milioni di persone che oggi godono dell'agevolazione: il risparmio medio pro capite, che si aggira intorno ai 126 euro, scenderebbe fra tre anni a quasi 100 euro. Mentre la detrazione del 36% sulle ristrutturazioni edilizie (con tetto a 48mila euro), che scade nel 2012 e sarà verosimilmente prorogata, vedrebbe ridurre lo sconto al 34% nel 2013 e a poco meno del 29% dal 2014. La misura, pensata per far emergere il nero nelle spese di recupero edilizio, perderebbe in questo modo efficacia nella lotta all'evasione: insomma, committenti ed esecutori potrebbero pensare che non sia più conveniente dichiarare i lavori.
Chi stipula un mutuo per acquistare o costruire l'abitazione principale può oggi detrarre all'imposta sul reddito il 19% degli interessi pagati, entro un limite di 4mila euro in un anno: il bonus scenderebbe prima al 18% e poi al 15% dal 2014. Lo stesso passaggio subirebbe la detrazione sui compensi pagati agli intermediari per l'acquisto della prima casa, che è del 19% con tetto a mille euro.
Gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, prorogati per il 2011 dalla legge di stabilità, godono di una riduzione dell'imposta pari al 55% e generano uno sconto medio di quasi 1.500 euro: seguendo le indicazioni della manovra, la detrazione scenderebbe al 52% nel 2013 e al 44% dal 2014. Anche la cedolare secca non passerebbe indenne. L'imposta sostitutiva sui canoni di locazione per gli immobili a uso abitativo, portata dal recente decreto sul federalismo fiscale municipale, prevede per i proprietari il pagamento di un'aliquota del 21% (che nel caso di canone concordato è del 19%). Ma la percentuale salirebbe prima al 22% circa (e 20%) nel 2013 e poi al 25% (e 23%) a partire dal 2014. Come dire: appena introdotta e già ritoccata. Infine chi vende un'abitazione entro 5 anni da quando l'ha acquistata oggi può pagare sulle plusvalenze un'imposta sostitutiva del 20%: fra due anni vedrà salire quest'aliquota al 21%, e al 24% nel 2014.

Come funziona la sforbiciata
I tagli entreranno ufficialmente in vigore dal 1° ottobre 2013, se non sarà prima esercitata la delega con la riforma fiscale. Se dunque è lecito provare a calcolare in che misura verrebbero ridotti i bonus fiscali, per capire come funzionerà la sforbiciata occorrerà in molti casi aspettare i decreti ministeriali, come previsto dallo stesso testo della manovra. Meno chiaro è infatti il destino di alcune agevolazioni, come l'esenzione per i redditi fondiari o l'applicazione della minor tariffa catastale per il reddito degli immobili d'interesse storico o artistico. Alcuni bonus, poi, come la detrazione degli interessi sui mutui contratti nel 1997 per la ristrutturazione o quella sui mutui per l'acquisto dell'abitazione non principale stipulati entro il 31 dicembre 1992, vedranno nel tempo ridursi sia la platea dei beneficiari che gli effetti finanziari.
Nel mirino anche le tasse sui mutui. Anche le agevolazioni in materia di registro e imposte ipocatastali verrebbero ridotte del 5% nel 2013 e del 20% a partire dal 2014. L'eventualità – lo ricordiamo – annunciata, all'articolo 40 del decreto legge 98/2011 riguarda una decina altre voci comprese nell'elenco di 483 stilato dal ministero dell'Economia: sono tutte agevolazioni sulle imposte che, in un modo o nell'altro, riguardano gli immobili e di cui oggi beneficiano acquirenti, locatori, conduttori, eredi e mutuatari. In termini economici, il taglio complessivo più vigoroso arriverebbe dall'imposta sostitutiva sui mutui concessi da banche o istituti ed enti previdenziali per l'acquisto dell'abitazione: il cliente paga il 2% dell'ammontare complessivo (lo 0,25% per la prima casa). Nei casi di affitto a canone concordato, l'imposta di registro si calcola sul 70% del corrispettivo annuo: dal 2013 questa agevolazione del 30% si ridurrebbe al 28,5%, per poi passare al 24% a partire dal 2014. Verrebbero poi modificate le semplificazioni portate dalla legge 40/07, che ha convertito il secondo decreto Bersani sulle liberalizzazioni. A partire dalla surrogazione, la cosiddetta portabilità del mutuo, che consente di chiudere il vecchio contratto e stipularne uno nuovo senza dover estinguere l'ipoteca. Se oggi non si deve versare l'imposta sostitutiva sul nuovo mutuo, né le imposte ipotecarie e di bollo, con l'entrata in vigore dei tagli potrebbero ritornare gli oneri per i mutuatari. Così anche cancellare l'ipoteca iscritta a garanzia del mutuo fondiario, che si estingue automaticamente con la comunicazione di avvenuta estinzione del debito e per la quale non è dovuta alcuna imposta, tornerebbe a comportare qualche costo notarile.
Per ora si tratta di ipotesi e calcoli condotti sulla base di indicazioni generali contenute nella manovra: molte questioni potranno essere chiarite solo dai futuri decreti ministeriali. Alcuni di questi bonus potrebbero essere depennati da questa "lista nera": ci sono agevolazioni che hanno un costo irrisorio, come segnala lo stesso ministero, ma un alto valore simbolico: pensiamo al l'esenzione da imposte sulle successioni, ipotecaria e catastale concessa agli eredi di primo grado delle persone decedute a causa del sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo.

Fonte: Il Sole 24Ore