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Imu prima casa, rate a scelta.

Italcase.it
20 apr 2012
Circolari
E' stato completato l'esame alla Commissione Finanze alla Camera delle regole sulla nuova Imu. L'assetto di base è ora abbastanza definito, anche se l'architettura definitiva non arriverà prima del 10 dicembre, termine entro il quale il Governo ha tempo per rivedere le aliquote nazionali di riferimento.

In Commissione è stato accettato l'emendamento proposto dall'Udc di dare la possibilità ai cittadini di decidere se versare l'Imu in due o tre rate. Nel primo caso le scadenze sarebbero il 18 giugno e il 16 dicembre (che essendo domenica slitta al lunedì 17). Nel secondo caso, invece, in mezzo tra le due date ci sarebbe quella del 16 settembre (anche questa una domenica, quindi il termine sarà lunedì 17). Gli acconti di giugno e settembre saranno calcolati sull'imposta ad aliquota standard (e quindi al 33% in caso di tre rate e al 50% in caso di due sole rate), mentre i conti con le scelte comunali verranno fatti a dicembre. Tutto questo, naturalmente solo per questo 2012, il primo anno in cui si torna a pagare un'imposta sulla prima casa. Dal 2013 le rate saranno solo due, a giungo e a dicembre.

In Commissione è stata accolta anche la possibilità di pagare non solo tramite il modello F24, ma anche tramite bollettini postali (ma ciò solo per il saldo di dicembre, visto che i bollettini potranno arrivare solo dal 1° dicembre prossimo).

I correttivi alla disciplina Imu, poi, riguardano anche le famiglie con situazioni diverse dalla classica coabitazione. E così, in caso di una coppia in cui ogni componente risulti proprietario di case, questi immobili possono essere considerati prima casa solo se si trovano in due Comuni differenti. In caso di coppie separate, a pagare l'Imu sarà il coniuge che è rimasto a vivere nella casa. E' stata risolta poi la situazione degli anziani proprietari di un appartamento ma ricoverati in strutture di lungodegenza: se la casa è rimasta sfitta allora l'anziano non deve pagare l'Imu, mentre se la casa è stata affittata, allora lo Stato rinuncia alla quota erariale così che il Comune possa applicarvi una aliquota di favore.

Riguardo i fabbricati rurali si è deciso un mini acconto del 30% e, soprattutto, per alleggerire la pressione sul settore, sono stati reintrodotti i meccanismi di abbattimento dell'imponibile per i terreni posseduti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali. Inoltre sono esentati dall'Imu i fabbricati rurali strumentali siti in Comuni montani o semi-montani.

Anche questa previsione nasce per evitare traumi nell'addio alla disciplina della vecchia Ici, e rappresenta uno degli elementi di flessibilità che il Governo potrà utilizzare per eventuali correzioni ulteriori in corso d'opera. Il ministero dell'Agricoltura, infatti, insieme a quello dell'Economia, potrà rivedere l'elenco dei Comuni esentati, così da inserirvi gli enti veramente disagiati. Il secondo dato flessibile, naturalmente, riguarda le aliquote di base, che come noto potranno essere modificate entro il 10 dicembre prossimo in base al gettito riscosso con gli acconti e in base ai risultati del processo di accatastamento dei fabbricati.

Fonte: Il Sole 24Ore