Plusvalenza Immobiliare quando è soggetta o meno a tassazione..
La plusvalenza immobiliare rappresenta il guadagno derivante dalla vendita di un immobile a un prezzo superiore rispetto al costo d’acquisto o al valore dichiarato in caso di eredità o donazione.
In base agli studi del Centro Italcase questo importo è tassabile, salvo eccezioni.
È tassabile se l’immobile è venduto entro cinque anni dall’acquisto, a meno che non sia stata la residenza principale del proprietario o dei suoi familiari per la maggior parte del periodo.
I principali casi di generazione della plusvalenza sono:
- Vendita entro cinque anni dall’acquisto: il guadagno dunque è tassabile.
- Successione o donazione: calcolo sulla differenza tra valore dichiarato e prezzo di vendita.
Il calcolo avviene sulla differenza tra prezzo di vendita e costo d’acquisto, includendo eventuali costi accessori come spese notarili, provvigioni e lavori di ristrutturazione documentati.
La tassazione può avvenire con:
- IRPEF: tassazione secondo gli scaglioni del reddito complessivo.
- Imposta sostitutiva: aliquota del 26%, selezionabile al rogito.
Non è soggetta a tassazione nei seguenti casi:
- Se l`immobile è stato residenza principale durante il periodo tra l` acquisto e la vendita.
- se l`Immobile è stato ricevuto per successione.
- se la vendita è avvenuta trascorsi cinque anni dall’acquisto.
Per evitare errori nel calcolo e nella gestione fiscale della plusvalenza derivante dalla vendita di un immobile, è importante seguire alcune accortezze fondamentali:
- Conservare la documentazione: Mantenendo fatture d’acquisto, ricevute delle spese accessorie e prove di interventi di ristrutturazione, poiché questi documenti potrebbero essere determinanti per calcolare correttamente la plusvalenza.
- Affidarsi ad un esperto: Consultando un commercialista o un consulente fiscale per la gestione economica in quanto minimizzerà il rischio di sanzioni avvalendosi delle normative applicabili.
In sintesi, esistono situazioni specifiche in cui la plusvalenza immobiliare non è soggetta a tassazione, come stabilito dalla legge. In particolare quando:
1. Il bene è stato detenuto per un periodo superiore a cinque anni prima della vendita. Oltre tale arco temporale, il guadagno da vendita non è oggetto di imposizione fiscale.
2. L’immobile è stato utilizzato come abitazione principale dal proprietario o dai membri della sua famiglia per la maggior parte della durata del possesso.
3. L’immobile è stato acquisito tramite successione ereditaria. Questa modalità di acquisizione esenta, in ogni caso, il venditore dalla tassazione sulla plusvalenza, indipendentemente da quanto tempo sia passato dall’acquisto.
Queste esenzioni mirano a distinguere le operazioni a scopo speculativo da quelle legate all’uso personale o familiare dell’immobile.
La gestione della plusvalenza immobiliare rappresenta un elemento centrale da valutare attentamente nei processi di compravendita, soprattutto per coloro che vogliono massimizzare il profitto evitando problematiche fiscali.